Anche questo mese si rinnova l’appuntamento con la mia Rubrica Interviste Creative. Per ringraziare tutti quelli che seguono la Rubrica ho pensato di lanciare un piccolo gioco dal titolo “Indovina chi!“. In sostanza, il giorno prima della pubblicazione dell’intervista, posto una foto con il focus di un dettaglio di una creazione della creativa misteriosa. Il primo ad indovinare di chi si tratta vince il 10% di sconto su una creazione della protagonista della mia intervista.
Ebbene ieri, a soli 3 minuti dalla pubblicazione del gioco, è stata individuata la crafter di oggi. Sarà per il suo stile inconfondibile o per l’occhio allenato di Francesca Tasselli (chi è in questo mondo la conosce molto bene), comunque complimenti ancora a Francesca e buona lettura a tutte!
- Ciao Fernanda, presentati.
Ho quasi 29 anni, sono cresciuta in un paesino nella provincia di Viterbo per poi trasferirmi in Umbria e alla fine in Toscana. Vivo con mio marito e la nostra gatta Vega in campagna, sono socia-lavoratrice di una cooperativa sociale di tipo B che si occupa di inserire persone disabili nel mondo del lavoro. Ho un passato di grafica pentita e una grande passione per la fotografia, il cinema, la letteratura e i fumetti.
- Nanaif è il tuo marchio. Da dove viene questo nome?
Il nome viene da “Naif”: che sembrava l’aggettivo migliore per definire la piccola banda di creature che avevo creato senza nessun motivo in una settimana di relax. Mi piaceva l’idea della ripetizione per dargli un’idea ancora più tenera e perché richiamava almeno un po’ il mio brand allora parallelo (Nanofactory). Più il tempo passa più mi sembra il nome giusto, unico e sognante un po’ come la produzione che raccoglie.
- Raccontaci la tua giornata tipo.
Non ho proprio una giornata tipo, ma diciamo che di solito va così: sveglia all’ultimo momento, caffè al volo, lavoro per 4 ore, pranzo e il pomeriggio che si dividono tra il cucire e il curare tutti gli altri aspetti indispensabili per il mio brand: foto, listing e social. La sera cerco di non crollare e di dedicarla alle sperimentazioni: di fronte al camino con una bella tazza di tè e la serie del momento in sottofondo.
- Ci mostri la tua craftroom in questo momento? Cosa non può mai mancare per avere l’ambiente perfetto per creare?
La mia craft room è itinerante, d’inverno creo praticamente dentro al camino e d’estate sul terrazzo. Ho una stanza dei segreti dove tengo in modo disordinatissimo tutti i materiali che non vi mostrerò per una sincera vergogna! La cosa fondamentale è stare comoda quindi poltrona o amaca sono davvero irrinunciabili per me! Per il resto riesco a creare in ogni situazione.
- A quale progetto stai lavorando in questo momento? Possiamo vedere qualche anticipazione?
Al momento sto lavorando a dei pupazzi più complessi del solito e anche più grandi per partecipare a dei concorsi di arti applicate. Ho deciso di mettermi alla prova con qualcosa di complesso e impegnativo per rendere ancora più chiara e profonda la vena che ispira e nutre questo mio piccolo mondo.
- Le tue creature sono adorabili esserini che vivono nei boschi. Da dove trai l’ispirazione per realizzarli?
Da tutto quello che mi circonda. Forse la chiave di volta sono stati i kodama (spiriti dei boschi con la testa che ruota e fa strani rumori) del film dello Studio Ghibli “Mononoke-Hime”, quando lo vidi a 13-14 anni mi rimasero così impressi che diventarono parte del mio immaginario di simboli. La mitologia greca mi ha affascinata da bambina, la poesia di Baudelaire e le sceneggiature di Neil Gaiman da adolescente, le opere di Hopper e la botanica adesso. Tutto si distilla nell’ispirazione che nutre le mie creature e a tutto si unisce il livello estetico che voglio raggiungere con quel punto o quella trama o quella consistenza particolare.
- Come funziona il tuo processo creativo? Raccontaci in dettaglio come nasce una creatura Nanaif.
Di solito parto da una forma: ho la mia collezione di cartamodelli di corpi a cui attingo sistematicamente. Poi passo alla stoffa: quale sensazione deve essere dominante? Quale effetto naturale voglio imitare? Da lì passo alla palette di colori che più intensificano la sensazione scelta e poi ai particolari direttamente sulla stoffa. Non faccio mai schizzi dettagliati, di solito butto giù un’idea a grandi linee solo se non posso mettermi subito al lavoro.
- Cosa ne pensi della scena handmade italiana?
Penso che ci sia una qualità incredibile e una vastità davvero entusiasmante di stili e creazioni di altissimo livello. Seguo tantissimi crafter e adoro vedere le loro evoluzioni. Mi piace vedere l’unicità delle persone che contraddistingue ogni stile. Soprattutto negli ultimi 2 o 3 anni penso ci sia stato un grande passo in avanti grazie a chi ha fatto dell’handmade una passione fortissima ma anche una vera e propria professione.
- Ti affidi alle piattaforme on line per la vendita? Se si quali e che consigli daresti a chi vorrebbe iniziare a vendere su internet?
Ho uno shop AlittleMarket e uno Etsy. A chi vuol vendere online consiglierei prima di tutto di rendere speciali e bellessime le proprie foto perché alla componente visiva si lascia tutto il fattore emozionale che deve colpire l’acquirente. Poi consiglierei di non lasciarsi tentare di vendere a prezzi troppo bassi e soprattutto di rendere speciale e unica la propria produzione perché solo così le persone sceglieranno le vostre creazioni.
- Dove possiamo trovarti sul web?
► Su facebook
► Su Instagram (il mio social preferito)
► Su AlittleMarket
Arrivederci alla prossima Intervista Creativa ♥